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6.4 Appello ai Rettori, Capi Dipartimento e Presidi

Sorridere! Ecco la prima preghiera! Sorridere con tutti, ma in particolare con gli studenti! E insegnare ai docenti di ruolo complessati a sorridere.

L'affabilità non diminuisce l'autorità, ma anzi la rafforza e la consolida. L'autorità e il potere non hanno un fondamento espressivo o gestuale, ma morale.

Un sorriso è la forma di comunicazione più breve, semplice ed efficace. Nella vita umana e sociale la comunicazione è fondamentale. Oggi, nella crisi di transizione delle nostre società, la comunicazione è ridotta al livello di quella, puramente istintiva, degli animali. Ecco perché ci sono persino delle cattedre di "Comunicazione". Ma non servono a nulla, perché la comunicazione non si insegna, ma sorge spontaneamente in noi dalla mente e dal cuore.

In Africa le notizie volano in una giornata per 500 chilometri, senza telefono, senza telegrafo, senza nessuno che le rechi. La cosa è state sempre inspiegabile. A Dakar passo in macchina a un incrocio. Il traffico è lento. Devo fermarmi proprio davanti al poliziotto. Non lo conosco. Mi guarda e mi dice: "Ça va, mon père?". Rispondo: "Ça va, mon fils?" Poi vado avanti.

Da chi accorrono spontaneamente e in grandi masse i giovani d'oggi? A chi pensano o chi ricordano con passione? Persone altrettanto diverse come il Papa Wojtyla, Gandhi, Che Guevara, Madre Teresa di Calcutta, magari persino la principessa Diana.

Nella dura crisi di transizione delle nostre società postmoderne, a metà sommerse nel fango di una miserevole e stupida materialità, ossessivamente alimentata dalla pubblicità, c'è la disperata ricerca di simboli e valori umani. É perché sono andati riducendosi nel secolo che passa.

Simboli di genitori, di maestri di scuola, di professori di liceo, di docenti universitari, di religiosi, di leader politici, di uomini di stato.

In Europa, come nelle società tradizionali di tre quarti del mondo, questi valori, queste costanti della condizione umana, ancora resistono bene. Il compito di tutti noi è di far parte di questa nuova Resistenza.

I massimi responsabili delle università devono assumersi a pieno questo ruolo di civiltà, e combattere la strisciante cultura di mafia che vorrebbe farne dei "padrini" di fidi gregari loro sottomessi.

Il loro compito, o "missione", è quello di vegliare, a vantaggio degli studenti, al "ruolo" culturale e scientifico dei docenti impegnati nell'insegnamento. Non più agli interessi dei docenti "di ruolo" a spese degli studenti.


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