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4.1 Chi sono

Gli studenti di Gorizia si scorgono appena nella cittadina più tranquilla d'Italia perché sono pochi, solo all'incirca 450.

Si vedono passare lungo il viale d'Alviano, da soli, in coppia o in piccoli gruppi, e nel viale di ingresso al vecchio seminario arcivescovile. Altri indugiano intorno alle loro auto o scooter, o sulle scale dell'entrata.

Si riconoscono subito, ragazzi e ragazze, dall'aspetto dei loro giovani volti e dai vivi colori dei sacchi di libri che portano sul dorso. Talora, se visti da lontano, sembrano delle piccole aiuole di fiori.

Hanno un portamento molto dignitoso e corretto. In sette anni non ne ho mai visti due che gesticolassero in un alterco.

Anche all'interno dell'austero edificio, per loro troppo grande, sono raccolti qua e là, in certi punti particolari, davanti a porte di classi, seduti su degli scalini, nei pressi della segreteria, intorno alla biblioteca, in un fervore di pacate chiacchiere che si svolgono in una rete di rapporti interpersonali di varia natura; semplice amicizia, congenialità intellettuale, comune origine municipale, affinità di gusti nell'arte del vivere, legame sentimentale. Commiste alla lingua italiana, il più sovente di accento triestino o di altra parlata veneta, si colgono frasi slovene.

La composizione sociale di questi studenti di Gorizia si sarebbe tentati di considerarla come "borghese". Ma sarebbe una fallace semplificazione, perché il quadro è molto più complesso. Infatti l'origine di questa compagine sociale è quantomai composita. A un tempo contadina, di borghesia rurale e urbana, intellettuale, commerciale, artigianale, di piccola e media industria. Il tutto filtrato, per una parte notevole, attraverso esperienze di emigrazione non definitiva sia nelle Americhe che in Europa, compresa l'Europa orientale.

Nell'insieme si tratta di una cultura regionale e al tempo stesso cosmopolita, nella quale prevale largamente una cultura di famiglia fondata sulla tradizione. Ma ciò in un senso altamente positivo: una cultura tradizionale non grettamente conservatrice o reazionaria, ma al contrario ampiamente aperta alle novità e alla molteplicità delle idee. E' tuttavia una forma di modernità piuttosto selettiva, che difende fermamente i valori della società europea contro i fenomeni di destrutturazione culturale e sociale evidenti nelle Americhe in questa fase storica terminale del presente modello di capitalismo.

Questo processo di modernizzazione, fermamente appoggiato a un'educazione tradizionale, si rileva nell'aspetto che in questi studenti assume il sistema di ineguaglianza e dominazione, proprio di ogni società, in materia di sessi e di generazioni. Se la parità dei sessi è cosa largamente acquisita, il conflitto generazionale persiste senza tuttavia assumere forme acute.

Vediamo questi due aspetti.

Nelle conversazioni su problemi di studio nei loro contenuti pratici, come corsi e seminari di specializzazione che comportano spostamenti all'estero, emerge spesso negli studenti un riferimento al "mio ragazzo" o alla "mia ragazza" (che evidentemente cercano di evitare di stare lontani l'uno dall'altra per troppo lunghi periodi). Ma è un poco come se l'interlocutore dicesse mio fratello o mia sorella. E' un riferimento affettivo di tipo famigliare, anche se la relazione è recente, provvisoria o sperimentale, come è naturale che sia data l'età di questi giovani. Indubbiamente dei piccoli o grandi drammi sentimentali esistono, e sarebbe strano che ciò non fosse. Ma sembrano essere vissuti con l'ausilio di una cultura di famiglia tradizionale nonostante le forme moderne del rapporto.

Infatti questi legami sono vissuti in forme molto libere e naturali quanto discrete, e lo sono in molteplici maniere. Molti studenti si sono resi autonomi dalla casa della famiglia, anche se questa non è distante dall'università, stabilendo modi di convivenza diversi, occasionali, saltuari, temporanei o a vocazione permanente. Ci sono studenti che vivono in un appartamentino per loro conto, talora da soli ma più spesso in due, tre o quattro, anche per ragioni di economia oltre che di compagnia. Gli studenti dicono che se il gruppo è solo di ragazzi le cose in genere vanno abbastanza bene, mentre più ragazze insieme tendono a bisticciarsi. Sarebbe la ragione per cui sono più numerosi i gruppi misti.

Per la colazione si fa molto uso della mensa del corso, che è piuttosto buona e a prezzi ridotti. Per la cena della sera invece si cerca di arrangiarsi a casa propria o fuori, dal momento che, al dire di tutti, il trovarsi nella scuola anche la sera "é triste".

Comunque, quali che siano i legami e i problemi sentimentali della coppia, di regola si manifestano solo nell'ambito ristretto degli amici più intimi all'interno del gruppo, e mai all'esterno, ossia in pubblico. Una studentessa può chiedermi di venire a consultarsi con me a casa mia assieme ad un altro studente, che vorrebbe approfittare dell'occasione allo stesso fine. In questo caso un legame fra i due può esserci come non esserci. Altre volte invece c'è il riferimento esplicito - vengo col mio ragazzo e colla mia ragazza. Per il professore questo è un segno di fiducia che va oltre il puro rapporto didattico.

Lo è ancora di più quando uno studente appena laureato ritorna a trovare il professore per "presentare" la sua ragazza, magari anch'essa laureata. Se poi ciò interviene non per consultarsi sulla ricerca di un impiego, perché ambedue sono sistemati, abbiamo l'espressione migliore del rapporto che dovrebbe sempre instaurarsi fra gli studenti e i loro professori. Deve essere un rapporto a vocazione eterna, come nelle università medioevali. Che nelle condizioni pletoriche delle università di oggi, ciò sia diventato fortemente problematico, con cambia il fatto che il modello debba essere perseguito nella misura massima possibile, almeno nelle aspirazioni.

Venendo al conflitto generazionale, abbiamo notato che negli studenti di Gorizia questo non sembra assumere forme acute.

Come sempre vi è la circostanza per cui i genitori sovente "non sono d'accordo" su questo e su quello. E che i figli - facendo tesoro degli insegnamenti del corso di Tecnica del Negoziato - si adoperino per utilizzare tutte le loro risorse diplomatiche.

Ci sono genitori che danno sostanzialmente fiducia ai propri figli, per cui la loro "opposizione" ha un carattere più che altro formale. Tanto per rispettare la tradizione, se non nei fatti almeno nelle parole. Per altri genitori invece, e specie per le madri, le loro disattese opposizioni possono causare sofferenze di vario grado. Ma anche qui la cultura di famiglia, ancora molto viva, attutisce le reazioni e smussa gli angoli, al punto che le coartazioni generazionali sulla tradizione non portano mai a vere incrinature.

In questo quadro mi è talora capitato di dover parlare al telefono con madri di studenti. Poteva essere per arginare la loro fretta nel conseguimento della laurea ("E' l'ora che si metta la lavoro!"). Qui si trattava di spiegare le ripercussioni negative di tale fretta sui tempi della tesi. Altre volte poteva essere per incoraggiare i genitori ad allentare il cordone della borsa in vista di una particolare laurea di specializzazione all'estero, anche in mancanza di una borsa di studio non sempre di facile ottenimento. Altre volte infine dei genitori si facevano accompagnare a casa mia per conoscermi e per ringraziarmi del modo in cui mi occupavo dei loro figli. Chiarivo loro che in una scuola come quella di Gorizia questo doveva essere un impegno, specie quando gli studenti lo meritavano al punto di averne diritto.

In qualche caso poi queste visite avevano chiaramente dei fini di "controllo". Era per lo più in occasione di un progettato viaggio in Africa per la redazione della tesi: si trattava allora di giudicare dalla mia faccia se ci fosse il pericolo che la figliola potesse essere rapita da energumeni nella boscaglia o morsa da un serpente.

A conclusione di questa parte dovremmo attirare l'attenzione su una circostanza della massima importanza. I principali elementi caratterizzanti comuni agli studenti di Gorizia hanno un fondamento storico-culturale di grande valore. Dopo tutto questi giovani fanno parte della cultura mitteleuropea nel suo versante meridionale. I sedimenti storici di questa alta cultura sono in loro ancora chiaramente evidenti. E' un modo particolare di pensare e di sentire le cose della cultura. E quella minoranza di studenti che non sono provenienti da queste regioni, come del resto alcuni studenti africani, vengono indirettamente a beneficiare di questo particolare ambiente culturale.


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